Dopo un paio di settimane, in cui i casini personali sembravano non darci tregua, l’altra mattina, lo Gnomo ed io abbiamo rivisto uno squarcio di sereno. E’ questo, quel genere di condizione, che ci rende particolarmente brillanti, nella quale il lavoro diventa più gradevole e le giornate volano. Ad un certo punto, mentre ci appropinquavamo al cospetto del Totem per il caffè (rigorosamente espresso, in cialda di marca), lui si ferma e mi guarda, illuminato da una delle sue intuizioni. Diciamolo, mi aspettavo una di quelle “boiate”, che restano nella storia dell’ufficio, ed invece mi ha folgorato con una riflessione, tanto semplice quanto interessante, che mi è rimasta in testa fino ad ora e che vi racconto.
Prima, però, faccio una premessa, che dopo tante confidenze, davanti alla macchinetta del caffè, so essere da lui condivisa. L’ignoranza, non è un male, ma uno stato determinato da molti fattori, spesso non dipendenti da noi: l’ignoranza può far male, senza che l’artefice se ne renda conto. Tuttavia l’ignorante non è incosciente, lo sa benissimo di esserlo, e lo dimostrano le sue due possibili reazioni. Una è quella di provare disagio e cercare di mascherarsi, goffamente o aggressivamente: ferendo. L’altra, invece, è quella di prenderne atto con umiltà, dimostrando grande intelligenza. Tutti siamo ignoranti di fronte all’universo: anche un premio Nobel. Chiunque ha sempre qualcosa da imparare.
Ecco, qui s’innesta la riflessione dello Gnomo:
l’ignoranza è un opportunità, un contenitore vuoto che possiamo riempire, ogni giorno della nostra vita, per arricchirci continuamente
invece, coloro che sanno e si limitano al “piacere” di dimostrarsi superiori agli altri, rimarranno poveri dentro.
Certo e le conseguenze provocheranno male e sofferenza. Non so cosa ne pensiate voi, ma per me questa è stata un illuminazione, un senso alla vita e, per chi crede, il giusto ringraziamento a Dio, che ce l’ha data.
E bravo Lo Gnomo! Vedi che ogni tanto ne dice una giusta anche lui.
Però purtroppo ci sono persone che si crogiolano nell’ignoranza convinte invece di sapere tutto.
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