Quando, siamo liberi?

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Quando non senti il bisogno di convincere un altro, quando non cerchi di cambiarlo e condizionarlo.

Quando l’espressione di te stesso non necessità di permesso e approvazione, ma – al tempo stesso – non limita l’espressione e l’azione altrui.

Ma è soprattutto l’avversità e il non piegarsi ad essa, sempre nel rispetto di ció che ho detto prima, a evitarci di commettere l’errore.

Quale? Quello di crederci oppressi e defraudati, mentre invece siamo solo degli egoisti, arroganti e prepotenti.

Voglio dire, che è nelle idee e nel sacrificio fatto per esse, il vero significato di  libertà.

Perché, secondo me, la libertà è come la fede: devi averla nella coscienza, prima di declamarla o brandirla come una spada.

24 risposte a "Quando, siamo liberi?"

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  1. Ciao carissimo! La mia libertà di agire finisce senz’altro dove inizia la tua, sacrosantemente meritata.La mia libertà di parola non deve ledere e nemmeno offendere l’altrui anima e i pensieri diversi dai miei, i miei sentimenti invece devono essere liberi di conclamarsi e di esprimersi come essi desiderano fare, con libertà, ma all’interno di un nucleo a due, nel quale, come mia idea non può entrare nessun altro. Mi piace la concretezza con la quale scrivi, e anche il voler convincere gli altri a tutti i costi sortisce di solito l’effetto contrario. O vi è simpatia sincera o non c’è, o c’è l’essere convinti e certi di qualcosa oppure le vie di mezzo non esistono, Soprattutto in certi settori della vita, Un bacione, Fabiana.

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  2. Dove finisce la mia oppressione e dove inizia invece l’egoismo? Credo che sia un confine sottile quanto spesso quello tra il “mio” ed il “tuo” benessere. Chi mai sarà super partes per tarare la bilancia?
    Notevole riflessione …

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    1. laddove tu non compi gesti o azioni che mi arrecano malinconia o dolore c’è ancora spazio per la tua libertà. se sono io ad infrangere il tuo benessere, i tuoi pensieri e non ti rispetto con educazione, cercando di attingere da te, che sicuramente hai idee differenti per nostra fortuna. Il post è esplosivo, interessante e non banale! offre veramente molti spunti di riflessione, nel momento in cui tu non sorridi e non stai bene e la cuausa sono io, allora ecco che arriva il confine. Secondo il mio umile e modesto pensiero.Buon pranzo a te Claire! Fabiana.

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      1. Sì, fai riflettere e le riflessioni pacate servono, senza supponenza ed arroganza come si conviene a chi non vuol varcare il confine! Ci vuole un niente per offendere gli altri ed in tanti sono maestri nel farlo! Una buona serata a te e a tutti gli altri amici/e! Un caro abbraccio, Fabiana.

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      2. Mettiamola così Fabiana … hai ragione, sulla carta hai ragione, ma nella vita ci sono troppe sfumature. Purtroppo anche un’azione compiuta per il mio sincero e disinteressato benessere può finire per ledere qualcuno … se parliamo di sentimenti ho idea che ci impantaniamo in disquisizioni senza fine. 🙂
        Buona giornata!

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      3. Ci mancherebbe di impantanarsi il 25 settembre, con queste belle giornate di sole che ci accompagnano ancora! Sulla carta si riassume, dal vivo è veramente un’altra cosa. Io ho leso a suo tempo i sentimenti di una mia carissima amica, l’ho calpestata nei suoi sentimenti, per un mio tornaconto personale: ne pago ancora le conseguenze con sensi di colpa e mostri che mi ricordano che sono stata “un’infame”, per dirla alla moda mafiosa. Avevo solo 25 anni, mettiamola così, non capivo niente o poco della vita, oggi non mi comporterei sicuramente più in quella maniera. Questo te lo posso dire con sincerità. Buon pomeriggio, Fabiana.

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  3. Esattamente come in quel blog dove ci siamo conosciuti!
    Li ,la libertà di espressione era pura utopia,andavano bene
    solo i commenti che aderivano al loro malato pensiero,
    pensare che son dei giovani e già così arroganti e stupidi.
    Un caro saluto
    liù

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      1. Io sono rimasta basita dall’evidente cattiva fede di quel post !
        Lo avevano pubblicato con il preciso intento che chiunque commentava a favore della mamma o per una giustizia migliore era un assetato di sangue e faceva parte del branco!alche passaggio se oggi avre sete di giustizia significa far parte di un branco!
        Si è visto poi man mano che i suoi amichetti commentavano a piacer suo chi era veramente
        “IL BRANCO ASSETATO DI SANGUE”
        il mio post di oggi allude appunto a questi pseudo Guru o Santoni del
        web che credono di essere i padroni di Internet,manipolando quelli che che credono alle cazzate che scrivono questi intellettuali dei miei stivali.
        Addirittura ,c’è stato uno in procinto di laurearsi in Legge che ha sentito il bisogno di spiegarmi che esiste l’Omicidio Colposo e l’Omicidio Doloso,come se lo spiegasse a una deficiente .
        Solo che i deficienti in questo caso erano loro dato che noi ci battevamo per avere una giustizia migliore e non certo per fare il processo al colpevole.
        Arroganza ,supponenza e saccenza ,odio le persone che si comportano come se tutti gli altri fossimo degli analfabeti
        Ti chiedo scusa .,ma quel post mi è rimasto negativamente in testa.

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  4. Ps: “”alche passaggio se oggi avre sete di giustizia significa far parte di un branco””!

    Scusa questo pezzetto, se puoi cancella o non si capisce nulla

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  5. non ho mica capito la linea di Gattolona, sarà un lacuna mia ma credo sia letteralmente impossibile non calpestare i piedi di qualcuno quando si è nella calca. In ogni caso il “mondo” non è composto da ampi spazio teorici in cui scorrazzare beati senza invadere l’altrui confine, è fisiologico. Esiste anche un problema di personalità non livellate, c’è chi nasce leone e chi pecora, il leone ha bisogno delle pecore e viceversa. è sicuramente sbagliato prevaricare per il gusto di farlo, è sicuramente sbagliato elargire sofferenze immotivate ma è giusto, sacrosanto, mettere i propri bisogni in cima alla scala delle priorità, cosa che non sempre si concilia con i principi teorici espressi.

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    1. Ovviamente il tema puó suscitare diverse opinioni e considerazioni. Non pensavo al rapporto uomo-donna.
      Ció che ho scritto è molto influenzato dai tempi attuali dove la libertà è usata in modo politico e culturalmente distorto come bandiera e come pretesto per fare la guerra. L’obiettivo in realtà non è liberare gli uomini ma sostituirsi ad un potere esistente.
      Spero di essermi spiegato e di non scatenare un dibattito politico per il quale non sono preparato.
      Ovviamente ognuno è libero di pensarla come vuole. 🙂

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      1. infilare la politica in un simile contesto mi pare una forzatura, è il concetto di libertà ad essere aleatorio, certo la mia finisce dove inizia la tua ma chi si arroga il diritto di tracciare la linea di confine???
        Penso che la soluzione ideale sia una società impalcata su orientamenti precisi, io ho il mio spazio, tu il tuo, volendo ne abbiamo un terzo in comune, se ci pensi è la logica di internet, cioè, dei blog e dei social, condividiamo ciò che vogliamo condividere con chi ci aggrada, mantenendo i nostri spazi privati al sicuro. Se funziona qui perché non dovrebbe funzionare nella vita reale???

        In questi anni stiamo assistendo, più che in altri, quanto sia interpretabile il termine “libertà”, soprattutto quanto la libertà di alcuni coincida con gli interessi di altri, come dire… l’umanità è altruista… seeeeeeeeeeee… 😦 😦 😦

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    2. Gentile e complicato Tads, la vita virtuale qui su queste piattaforme per me non è vita vera, ma nemmeno lontanamente purtroppo! E questo è uno dei motivi che negli ultimi mesi mi hanno fatto disinnamorare di questo finto mondo, senza offendere me stessa e nessun altro, ci mancherebbe altro. Posto questo principio di abse, fper me fondamentale,se all’interno di questi mari di parole qualcosa può anche (anche) funzionare, ben venga, o se qualcosa non va lo facciamo funzionare noi, con la tastiera. Scrivendo e facendo credere ciò che vogliamo far credere agli altri. La mia vita reale e anche quella tua e di tutti noi, quella dove io guardo nei tuoi occhi, che qui sono solo una fessura nera e tu osservi bene nei miei, cercando con perspicacia di capire cosa vogliono dirti, tu sai che qui non è possibile. Se mi permetti è un tantino diversa la faccenda, anzi c’è un oceano di differenza sostanziale e qui mi sento in empatia con Claire: sulla carta è diverso che dal vivo. Figuriamoci su di un monitor! Ribadisco che la mia libertà dovrebbe non fare a calci con la tua, io non dovrei romperti le palle per dirla alla maschile, poi come dici tu, siamo in milioni e quindi forse, una pestatina ai calli ogni tanto mi scappa di dartela, magari su un autobus affollato.La mia linea di pensiero e di attuazione soprattutto nella mia vita vera reale e personale, è quella di persona lineare,semplice, che cerca di aiutare gli altri senza trarne beneficio, che dedica da anni la vita ai figli e al marito, non sono una pecorella smarrita, ho vissuto e tanto! ma nemmeno un leone che sbrana tutti al solo vederli. Mi hanno insegnato la correttezza e la lealtà, la sincerità, che non sempre paga purtroppo, mi hanno insegnato a donare e a non essere egoista, a non rubare le cose e le persone degli altri. Purtroppo in passato non ho osservato sempre e in ogni circostanza queste linee base di comportamente civile e di onestà, ne ho pagato le conseguenze in modo salato e ben mi sta! e ti dirò che ancora sto pagando. Credo non ci siano piani a tavolino nel mio modo di agire e di pensare, sono una persona (se tu mi conoscessi dal vivo!) che basta guardare negli occhi bene per capire che sono un libro aperto. Tutto qua. Strategie per mangiare i deboli non ne conosco e ripeto che il tema proposto dal ns. amico Papillon è molto intrigante. Buona domenica a te e agli altri amici/e!

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      1. devo essermi spiegato male o forse tu hai male interpretato il mio pensiero, ma questo non è un problema. Il rispetto degli altrui spazi, delle altrui esigenze e dell’altrui pensiero vale nella vita reale quanto negli scambi di opinioni in rete, essere dietro un monitor non significa fregarsene della buona educazione, detto questo, non capisco il tuo differenziare le cose, io non ho MAI mischiato la vita reale con quella sulla piattaforma e nemmeno invito gli altri a farlo.

        Comunque, affermare di aver bisogno di dare oppure di avere una scala delle priorità dettata da vissuto e modus pensandi, non è assolutamente vincolante al mezzo di comunicazione, io quello che penso te lo dico qui e te lo direi con le stesse parole guardandoti negli occhi.

        ti ripeto una mia frase che tiro fuori spesso quando mi trovo a dialogare di queste cose:
        “credo sia giusto dare agli altri ciò che avanza dopo aver dato a noi stessi, quindi ritengo sia sbagliato dare a noi stessi ciò che avanza dopo aver dato agli altri”, questo è il mio pensiero a prescindere, nella vita, in rete e magari anche nel mio lavoro

        apprezzo il buonismo e la bontà d’animo ma studiando l’umanità ho capito (non solo io ma anche i più illuminati filosofi) che negli esseri umani è innata la competizione e la prevaricazione, il bisogno di razziare cose e sentimenti, l’esigenza di gloria e quella di espandersi. TU NO ma il mondo è fatto così.

        buona domenica.

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  6. Gentile Tada ho capito meglio le tue parole. Questo vedi è un altro limite invalicabile della rete: non potersi spiegare a voce, pazienza! Non ce lo ha mica ordinato il medico di chiacchierare qua sopra. Mi piace la frase che citi spesso. Io cerco oggigiorno di fare del mio meglio per rispettare gli altri ed essere forse rispettata: non sempre riesco non sempre mi rispettano a partire dalle persone che mi sono più vicine. Ci provo con onestà, poi io non sono Dio, questo è palese e sbaglio, sono soggetta a cadere in errore.Invito anch’io come te caldamente a non confondere questa vita virtuale con quella reale, per carità!! Mi piace conversare con te, mi piacerebbe ancora di più conversare a voce con persone, di solito uomini, (povera a me ora le mie consorelle!) perchè avete il dono “tecnico” di esprimere i concetti senza quella vena di emotività che spesso ci frega. Anche nel mio salotto o blog, chiamiamolo come vogliamo, mi interessano i commenti maschili al fine di capire perchè noi donne, meravigliose creature, vediamo spesso le situazioni dal lato più tragico, quasi senza via d’uscita. Colpa solo di mestruo & affini? Colpa degli ormoni padroni? Spero di avere (nel mio spazio, non voglio rubare spazio al mio amico Papillon!) pareri, confronti e suggerimenti. Perchè noi donne, mamme, mogli, insomma perchè no ifemmine siamo così lagnose e piagnucolose? Ti mando un abbraccio virtuale e ti invito a prendere un caffè da me! Buona mattina e grazie per lo scambio di opinioni, per me utilissimo.

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    1. Probabilmente non lo sanno perché non conoscono nemmeno il concetto di rispetto.
      Il discorso è molto ampio, ha contorni variabili e può essere diverso in funzione del contesto. Io ho espresso una mia visione, non certo esaustiva.

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