Giusto un pensiero su un argomento che mi ha sempre affascinato: il talento. Fin da ragazzini ci rendiamo conto che alcuni compagni o amichetti sono più svegli di noi. A scuola quello che per noi è difficile a loro riesce con straordinaria facilità; nei giochi e nello sport, la loro abilità ne fa sempre i primi e gli inavvicinabili. Chissà se tutti son diventati fenomeni… qualcuno l’ho visto affermarsi nella vita, altri magari meno rispetto alle aspettative. Talenti – che io sappia – nessuno. Perché quelli veri non sono tanti, ma quando ci sono lasciano il segno: nella scienza, nell’arte, nello sport e in qualsiasi attività umana.
Ci pensavo appunto l’altra sera, quando alla stessa ora andavano in onda il reality “L’isola dei famosi” e lo sceneggiato su Domenico Modugno. Quello che mi saltava all’occhio era proprio la differenza tra i soggetti delle due trasmissioni.
I personaggi dell’isola erano delle persone mediocri, di bella presenza ed esibizioniste; alcuni di loro uniscono a queste qualità la mancanza di vergogna, necessaria a proporsi come persone di spettacolo e la caparbietà, nel cercare di sfondare ad ogni costo. Talenti fasulli, quindi, proposti dai media ogni giorno, che milioni di persone guardano per ore, idolatrandoli senza che costoro facciano nulla di apprezzabile.
Ricordo di avere visto ed ascoltato Modugno da ragazzino, per questo credo che lo sceneggiato su di lui non sia stato particolarmente romanzato; era di umili origini e mi ha entusiasmato ed emozionato vedere la passione con la quale ha perseguito la realizzazione di se stesso e del suo sogno, nonostante i problemi economici ed un carattere da pane al pane e vino al vino.
Grazie all’interpretazione del bravo Beppe Fiorello, ho apprezzato il carattere, sì caparbio e sfacciato, ma soprattutto dotato di intuito e genialità e la sua voglia di scoprire e di fare ciò che nessuno aveva fatto prima; oltre a questo aveva poi un carattere estroverso ed una capacità comunicativa innata e seducente.
Lo so che è facile dirlo oggi, ma io riconosco in lui la qualità di avere innovato la musica italiana, non solo recependo sonorità internazionali, ma principalmente inventando di fatto la musica leggera (moderna) italiana, che è diventata famosa nel mondo. Da lì sarebbero poi seguiti i cantautori degli anni sessanta e seguenti.
Certo, i testi non erano “impegnati”, ma erano di una immediatezza, spontaneità e sensibilità che ne facevano poesia, senza concessioni ad alcun colto manierismo. Modugno è stato – in assoluto – unico e innovativo, come nel testo di Nel blu dipinto di blu (scritto con Franco Migliacci), col quale mi sono anche divertito in un post, che trovo semplicemente sublime.
Quello che mi trasmette un talento, mi va dritto al cuore, senza intermediazioni e sai quante volte mi son ritrovato in lacrime ad emozionarmi davanti alle puntate del programma Sfide? Su tutte quella di Del Piero, ma pure con altri sceneggiati, sempre a sfondo sportivo, come quelli su Gigi Meroni e sul Grande Torino, al quale ho dedicato anche un post.
Eccola lì la grande differenza tra il talento e ciò che vogliono farci credere tale, proponendoci dei millantatori, animati da ambizione senza scrupoli: prodotti di serie confezionati per ingannare consumatori con l’elettroencefalogramma piatto, che si emozionano a comando con le storie create a tavolino dalla De Filippi e dalla D’Urso.
Persone che si dimenticano dopo uno spot pubblicitario e che esistono solo quando la televisione è accesa: meno male che possiamo spegnerla. I talenti veri, invece, restano nella memoria di ognuno di noi e non si spengono mai.
Curioso notare che le donne son più portate a dare attenzione al primo genere di persone, che al secondo.
Adesso nascerà una polemica femminista, ma non lo dico mica io che l’isola dei famosi & simili sono seguiti soprattutto da donne…
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In questo caso non intendevo assolutamente innescare una polemica di genere. Si tratta solo di una critica a certi programmi.
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Purtroppo hai ragione…lo dico da donna. In realtà mi aspettavo qualcosa di molto diverso, ho atteso inutilmente di ricredermi sulle capacità di naufraghi, conduttrice e opinionisti. Ma niente. Avendo potere decisionale pari a 1:3 ho dovuto subirlo per il resto dei lunedí. Così ho cominciato a sputare il mio veleno su Twitter! Ad un certo punto è diventato QUASI divertente. QUASI.
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Concordo su ogni punto… il talento è la capacità naturale di trasmettere emozioni mediante l’espressione della propria arte.. il talento non si può costruire, c’è o non c’è… si costruisce la tecnica, la fisicità, l’immagine ma mai il talento…
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Io faccio sempre un esempio: quando visito i musei, pur non capendo nulla di pittura mi emoziono davanti ai quadri… un motivo ci sarà… potere del talento.
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🙂 concordo perfettamente, anche sull’esempio nel quale mi ritrovo alla perfezione…
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So di andare in qualche mofo fuori da quello che è il tema del post, ma è solo per dire del sig. Del Piero: non era il solo talento, quello lo hanno anche altri, ma la discrezione e l’educazione in un mondo di cafoni che me lo hanno fatto amare. Uno che si è sposato senza vendere l’esclusiva a
novella 2000 mentre gli altri chiamano fotografi anche in sala parto.
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Mi ritrovo perfettamente in quello che scrive Papillon e Dimitri. Il fotografo in sala parto al cm.6,50 della dilatazione vaginale è troppo! I veri talenti poi chissà perchè, si riconoscono solo dopo morti. L’ Isola per me è da censurare così come molte presentatrici che sono lì solo perchè l’hanno regalata a persone giuste ed esatte. Le rare brave? Non fanno certo programmi di intrattenimento, nè di gossip. Gruber e Bignardi a parte che mi intervistò per i miei 50. Tutti i format che vorrebbero vedere spuntare l’erede della Carrà, di Modugno di Celentano, di Ada Merini, della Cederna, dell’Oriana o altri, sono solo grossi imbonitori per persone che non sanno dove andare a cercare il talento. A volte ci parliamo tutti i giorni con un talento vero e non ce ne accorgiamo, potrebbe essere anche il nostro benzinaio che ha una passione forte per le poesie del Leopardi e le sa meglio di me e sa spiegarle con una grazia ed una competenza tale che va oltre farmi il pieno di benzina… Apriamo gli occhi e mettiamoci sull’onda giusta, i veri e pochi talenti sono tra noi: basta saperli riconoscere anche da vivi, così, tanto per farglielo sapere. Bellissimo ed interessante argomento a proposito di talenti: sei uno dei miei preferiti Papillon, ma tu questo lo sai bene! Un bacio.
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Bella conclusione, vera. Grazie, Sono lusingato e arrossisco…
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La mia maestra di yoga sostiene che ognuno di noi abbia dei talenti e che sia nostro compito scoprirli (io aggiungo che a volte il punto è non essere così modesti da non ammettere di averne). Non si intende in questo caso il genio artistico che hanno in pochi, ma piccolo talento che si esprime nella vita di tutti i giorni, come quello di cuciniare bene o saper ascoltare le persone.
I “personaggi” che si esibiscono in certe trasmissioni hanno il talento (se così si può dire) di saper vendere bene la propria nullità, la cosa più triste è che ci sia chi pende dalle loro labbra.
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A volte il talento si può esprime anche con piccole cose e qualità che gli altri danno per scontate, ma rare
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