“Guardiamoci dentro, forse stiamo diventando così…”
All’interno di un austero palazzo di giustizia del futuro, dall’atmosfera gotica e post-moderna, si stava svolgendo un processo particolare. “Dunque lei rappresenta il signor Theo Baccinelle, deceduto nel marzo del 2053?” “Non esattamente signor giudice: io sono Theo Baccinelle, rappresento me stesso e come vede non sono affatto deceduto.”
Un mormorio fatto di sorpresa ed ironia si levò dal pubblico, che assisteva all’udienza. “Uhm… qui c’è qualcosa che non mi è chiaro, se il signor Baccinelle è nato nel 1961 e ora siamo nel 2147 come può essere la stessa persona? Lei dovrebbe avere 186 anni!” “In effetti io sono il costrutto del signor Baccinelle, il primo nella storia ad essere stato realizzato e quindi lo rappresento pienamente.”
“Dunque lei è un clone?” “Non esattamente, io sono l’estensione fisico sensoriale del signor Baccinelle, i miei circuiti neuronici sono stati realizzati inserendovi le esperienze, le conoscenze, i progetti, le intenzioni e perfino i sogni e le sue emozioni. Io sono una propagazione perfetta della sua personalità e dei sui pensieri: quello che lui avrebbe ragionato e detto, io lo medito e lo dico. Quello che lui avrebbe immaginato e fatto, io lo penso e lo realizzo.”
“Ma se non è morto dov’è adesso il signor Baccinelle?” “Ovviamente a casa sua.” “Se è vivo, perché non si è presentato di persona?” “Lui non può muoversi. Si trova in uno stato di decelerazione biologica da circa 94 anni in attesa che sia possibile riparare i danni che il suo organismo ha subito nel corso del tempo e ripristinare il suo normale ciclo vitale. In questa condizione può sopravvivere per oltre mille anni.”
Dalla platea dei gornalisti giunse un esclamazione: “Sensazionale!” Subito seguito dall’annuire degli emaciati sguardi degli astanti e dai loro commenti di consenso, tanto che il giudice fu costretto a picchiare ripetutamente il martelletto sul tondino di legno. Così facendo fece ballonzolare il brandello di carne flaccida e decomposta che pendeva dall’avambraccio, mentre al tempo stesso stava invitando gli astanti al silenzio, altrimenti avrebbe fatto sgomberare l’aula.
“Dunque, dicevamo… Perché il Sig. Baccinelle si trova in questo stato?” “Perché altrimenti sarebbe sopraggiunta la morte. Il signor Baccinelle voleva evitarlo e aveva predisposto tutto precedentemente, così quando le sue funzioni vitali sono precipitate, una equipe altamente specializzata è intervenuta giusto un attimo prima che accadesse l’irreparabile.”
“Dunque da allora le macchine lo tengono in vita?” “Questo non è ammissibile!” Gridarono dal fondo alcuni attivisti, subito riportati alla calma dall’intervento delle guardie. “Sì, le sue funzioni vitali sono rallentate al punto che il suo cuore batte una volta al giorno. Da quel momento in poi sono subentrato io come esecutore legale e materiale delle sue disposizioni, perciò lo rappresento in tutto e per tutto. Se vuole le posso mostrare i documenti che mi autorizzano a farlo.” Disse il teste rivolto ai protestanti.
A quel punto il giudice tagliò corto: “Va bene, per ora non servono, discuteremo poi la questione se necessario. Lei è avvocato?” “Ho conseguito tre lauree in giurisprudenza.” “Molto bene, veniamo ora al motivo dell’udienza di oggi. I discendenti del signor Baccinelle sostengono che egli debba essere dichiarato morto e che quindi i suoi beni siano assegnati ai legittimi eredi. Se non sbaglio il loro valore ammonta a diversi milioni di Euro.”
A quel punto gli eredi, i cui volti tradivano i tratti cinici e taglienti dell’avidità, allertarono lo sguardo, al quale l’imputato rispose senza timore e quasi con atteggiamento di sfida: “Come le ho detto il signor Baccinelle non è morto, si trova solo nell’impossibilità di muoversi da casa sua. Però dato che io sono lui, è come se si fosse presentato di persona.”
“Questo lo vedremo.” Disse il giudice guadagnandosi il consenso dei parenti, che annuivano all’unisono colcapo, e poi proseguì: “Lei mi ha detto che il signor Bacinelle pur essendo vivo non può muoversi da casa. Purtroppo la legge, votata di recente, stabilisce che, per essere dichiarata viva, una persona si deve presentare al cospetto di una commissione di verifica. Questo proprio perché, visti i casi come il suo e le numerose applicazioni virtuali, non siano commessi degli abusi, perpetuando una situazione che di fatto non esiste. Perciò le formulo la domanda di rito: il signor Theo Baccinelle è presente in quest’aula? Se sì, si faccia avanti e lo dimostri. “Io, sono Theo Baccinelle.” Rispose con fermo orgoglio l’imputato.
“Lei poco fa mi ha detto di essere solo la sua estensione fisico sensoriale, non di essere lui in carne e ossa.” “Anche io sono di carne e ossa. Non vede i miei brandelli di carne?” Nessuno si stupì della stramba risposta, ma il giudice lo redarguì con lo sguardo e il tono severo della voce per il mancato rispetto della corte: “Sì, ma lei è stato creato come costrutto del signor Baccinelle e tecnicamente è solo una macchina! Quindi lei non è altro che un sembiante!” “È vero, ma chi al giorno d’oggi non lo è? Chi andrebbe in giro di persona quando può mandare il suo alter ego? Sappiamo tutti che la maggior parte delle persone che si vedono per strada o sui posti di lavoro non sono altro che sembianti. Nessuno nella società odierna fa qualcosa che non possa essere fatto per mezzo delle applicazioni virtuali o dei sembianti sensoriali ai quali essi sono connessi. Il risultato è che ognuno passa la propria vita fra gli agi della propria casa senza mai allontanarsi da essa. Dunque non c’è nessuna differenza fra me, il signor Baccinelle e il mondo che ci circonda, tutto è simulato e reale al tempo stesso. Per questo chiedo che l’istanza degli eredi sia respinta.”
In aula alcuni borbottarono per disappunto, mentre altri cercarono di fare partire un applauso; ma bastò l’occhiata del giudice, in procinto di pronunciarsi in nome della corte, per ottenere un interlocutorio silenzio: “Non posso farlo perché l’intenzione dei legislatori è proprio quella di riportare gli individui nel mondo fisico. Perlomeno per quanto la scienza ci consente ad oggi. Per troppo tempo la gente ha abusato delle possibilità offerte dalla realtà virtuale e dalle sue espansioni sensoriali extra corporee. Oggi non nascono più bambini perché le persone trovano più appagante avere relazioni sentimentali e perfino sessuali per mezzo di applicazioni emozionali e dei sembianti. Tutto questo sta distruggendo il genere umano ed è necessario invertire la tendenza prima che sia troppo tardi.”
“Però, signor giudice, anche lei è una macchina.” Abbozzò l’imputato. “Sì, ma io sono un’emanazione legislativa imparziale: ascolto le parti, valuto fatti e testimonianze ed emetto i verdetti sulla base dell’algoritmo di elaborazione neutrale, di cui sono dotato, senza farmi influenzare da contaminazioni emotive esterne. L’impostazione del mio programma applicativo ha lo scopo di favorire l’emersione delle persone dal mondo virtuale attraverso piccoli passi graduali. Il fine ultimo è creare una società equilibrata che possa sostenersi nel mondo fisico senza precipitare in quello virtuale come sta avvenendo oggi.”
L’imputato sgranò gli occhi, sentendosi morire. “Per questo signor Baccinelle, per il bene e in nome dell’umanità, io giudice generale, oggi 15 Settembre 2147, per il potere a me conferito dall’assemblea suprema, LA DICHIARO MORTO, con tutti gli effetti legali che derivano da questa mia decisione. La seduta è tolta.” Sentenziò asetticamente il clone togato, picchiando il martelletto. A quel punto la corte si alzò e tutti i presenti si alzarono per abbandonare l’aula. Altro non erano che un raggruppamento di individui dalle carni cadenti e parti o pezzi degli organi interni a vista, dall’incedere barcollante, scoordinato ed incerto. Creature clone, magari, Sicuramente figlie di un sistema imperfetto, malato, specchio della moderna decadente società di quel tempo futuro.
By Pepelion feat. Papillon
Un futuro in cui ognuno di noi avrà un alter ego, magari robotico, che ci rappresenterà.
Magari non il secolo prossimo, ma prima o poi…
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Che mito
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chapeau!
ti trovo in gran spolvero
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che impressione..
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