
Sapevo che li avrei “pinzati”. E’ bastato digitare “aforismi della Liguria” ed ecco apparire tra i primi quello che fa scopa con quanto sto per dirvi: “La salute senza denaro è una mezza malattia.” Che, in Liguria, è davvero preso sul serio, al di là degli scherzi, anche di questi tempi in cui suona un po’ sinistro.
La pandemia avrebbe dovuto colpire un po’ tutti nel portafoglio e nella coscienza. Invece pare proprio di no: una buona parte delle persone mentono spudoratamente dichiarando di avere sofferto nel portafoglio (“Girone Avari” feat. Dante A.) ed un altra buona parte gli fa compagnia, (“Girone Lussuriosi” feat. Dante A.) infischiandosene della salute degli altri.
Io non dico che nel dopo lockdown si dovesse rimanere in clausura e ritengo giusto avere ripreso la vita normale. In fondo, con pochi accorgimenti il rischio di contagio si abbassa di molto: mascherina, distanziamento e lavarsi le mani. E poi non ci vuole molto a mettere in tasca un botticino di disinfettante e tenere separata la roba usata in strada con quella usata in casa.
Così ho aspettato che passasse Ferragosto e ho provato a cercare qualcosa nella vicinissima Liguria. Onestamente non immaginavo di penare così tanto per trovare posto e di sentirmi chiedere certe cifre. Alla fine, per fare i tre giorni che potevo permettermi, mi sono sistemato anche bene, vicino al centro e alla spiaggia, sfruttando fortunosamente disdette, posticipi ed anticipi di altri, sia in albergo che in spiaggia.
Non a caso ho parlato di “vicinissima” Liguria. Perché se così non fosse, sarebbe l’ultimo posto dove andrei. Un posto dove non sanno cosa siano accoglienza e cortesia nei confronti dei clienti. Un posto dove albergatori e gestori degli stabilimenti balneari, nonostante la pandemia in corso, pretendono di fare l’incasso di un anno in quattro mesi, per spassarsela nei restanti otto.
Eppure devi sentire l’arroganza di alcuni di loro, quando chiedi se c’è posto: sembra che gli dai fastidio. Il peggiore di tutti è stato l’Hotel Ligure di Spotorno, che non ammette i bambini sotto i sei anni: “Per scelta commerciale”, ha detto. Ma ammette i cani. Si da il caso che io abbia entrambi. Pazzesco e, forse, illegale.
Parliamo delle spiagge per i cani. Generalmente ubicate in periferia, in prossimità di torrenti puzzolenti, tubi da cui non sappiamo cosa sgorga e – generalmente – annessa discarica abusiva. La situazione è talmente diffusa che, se ne deduce – con la compiacenza degli amministratori – faccia comodo ai suddetti gestori di alberghi, stabilimenti balneari e relativi bar delle spiagge.
Sono dipendenti e stagionali ad aver pagato realmente il prezzo della pandemia, mentre padroni e gestori sono “caduti” in piedi, perché, se realmente non ce l’hanno fatta (qualcuno ha davvero chiuso), è perché le loro attività non godevano di buona salute economica già prima.
Dico questo anche confortato dalle testimonianze di amici commercianti, con passione e voglia di lavorare, che svolgono attività ben più umili di quelle, i quali pian piano si stanno riprendendo. Soprattutto sento il bisogno di sfogarmi, perché sono immensamente infastidito dal sentire certe categorie – in special modo del turismo costiero – lamentarsi e piangere finta miseria davanti alle telecamere, per vedere se riescono a mungere qualcos’altro. A volte penso che non si meritino una regione così bella.
Io non faccio vacanze dal 2011, quindi da questo punto di vista per me il covid non ha cambiato nulla. In ogni caso, abitando in una località turistica (in decadenza da almeno 20 anni), ho potuto osservare i comportamenti dei vari gestori di hotel, ristoranti e locali notturni. Quelli già claudicanti negli anni precedenti non hanno aperto esattamente come quelli floridi che per lavorare poco hanno preferito saltare la stagione.
Sono rimasti aperti quelli che in ogni caso l’incasso lo fanno. Per ciò che vedo qui, non credo che possano mettersi a frignare. Altrove non saprei, comunque chi farà la fame saranno i dipendenti, non i gestori.
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Mi spiace parlare male della Liguria. Da bambino i miei si potevano permettere un mese all’anno. Il mio è il giudizio di chi si è sentito trattato male. Che poi l’hotel e la spiaggia dove sono stati mi sento addirittura di consigliarli. Ma ero proprio incazzato, soprattutto quando quel coglione mi ha detto che non accettava i bimbi!
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La spigolosità dei liguri è nota a tutti. 😅
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E a ponente sono socievoli, se vieni nel levante è ancora peggio, è una questione di spazi, troppo ristretti.
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Dai, mi fai venire in mente che a Tellaro, invece, mi ero trovato bene. Comunque, a sta cosa degli spazi ristretti ci devo pensare… effettivamente…
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Magari l’hai già visto,ma rende benissimo 😂 https://youtu.be/1t_Eyl6jXsk
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Ah, ah, ah… spettacolare!
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Io sono mezzo genovese e vivo a Genova, ci ridiamo su ma è esattamente così come il video doppiato…siamo saverghi e chiusi
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Le vacanze, quest’anno, sono state il vero indicatore di chi si lamentava per partito preso e chi, invece, la mazzata dal Covid l’ha presa davvero. E data la difficoltà di trovare in Liguria (sentita anche altrove) direi che i lombardi che mi circondano amano la lamentela, ma poi la disponibilità ce l’hanno.
E un po’ li capisco, i liguri, nemmeno dalle mie parti i turisti erano così amati. Però si faceva buon viso e li si trattava da signori, perché i soldi, si sa, fanno comodo a tutti.
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Chiaro ci sono anche tanti turisti cafoni, ma quella è un altra storia. Educazione è cortesia ci devono essere da ambo le parti e i soldi non c’entrano. Il vizio dei lombardi che ti circondano è un male dei settentrionali in genere.
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