L’ora più buia

Basta scorrere le cronache della storia per trovare quegli accadimenti capaci di spaccare e dividere la società e qualsiasi governo sia in circa in quel momento. Guerre, innanzitutto, poi terrorismo di varia matrice, pandemie, temi etici e morali e così via. Eventi che sconquassano lo status quo, che rimescolano le carte, in quanto passano attraverso le singole coscienze in modo trasversale, toccando il personale e l’intimo di ognuno di noi, direttamente o indirettamente. Non potrebbe essere diverso per l’essere umano, a causa della sua natura, cosciente e critica. In generale così cosciente e critica da mettere a rischio la sua stessa sopravvivenza, in nome di un ego smodato, che tende a metterlo in cima alle gerarchie naturali. Il peggio è che in quei momenti, gli stupidi e senza scrupoli (mafie, corporazioni, antagonisti e dietrologi vari) cercano di raccogliere consenso o di sovvertire un ordine per portare vantaggio alla propria causa.

Tutto questo mi fa apparire chiaro, il comportamento da applicare per difendere la società nei suoi capisaldi (salute, lavoro, scuola, futuro del genere umano). Intendo dire che quello diventa il momento nel quale è necessario imporre con scelte impopolari delle regole particolari: fatto che equivale – fatalmente – a tirare una linea, dove da un lato ci sono quelli che se la cavano e dall’altro quelli che ci rimettono di più. Deve essere chiaro che, ovunque la si spostasse, questa linea, la situazione rimarrebbe la stessa: una parte di qua e una parte di là. L’unica soluzione sarebbe quella di non tracciare la linea, ma purtroppo, con questo non posso essere d’accordo.

Winston Churchill diceva: ”Il politico deve essere in grado di prevedere cosa accadrà domani, il mese prossimo e l’anno prossimo, e, in seguito, avere la capacità di spiegare perché non è avvenuto.“ Per questo, pubblicamente, è sempre più conveniente non esporsi troppo e procedere per piccoli passi. Questo è ciò che accade, non solo nella politica, ma spesso nelle grandi organizzazioni e magari lo abbiamo anche sperimentato nel nostro lavoro, se ne facciamo parte. E sapete che vi dico? Forse, al loro posto, mi comporterei così anch’io. Una sorta di applicazione del concetto che il fine giustifica i mezzi, perché a mio giudizio non c’è altro modo di sopravvivere nella politica e se non piace bisogna starne fuori. Il resto è utopia.

Comunque la si pensi, in quei momenti, ci si ritrova nella cosiddetta “ora più buia”, cioè quel momento storico durante il quale non è possibile immaginare l’applicazione ortodossa della democrazia: perché non ce n’è il tempo, perché le forze devono unirsi in una direzione sola, per non disperdere energie. Sono quelli i tempi nei quali la discussione logora e il compromesso è impossibile. Io penso che l’imposizione a muoversi in una direzione, abbia più probabilità di condurre all’obiettivo, anche se la decisione non è certamente la più condivisa o la migliore possibile.

12 risposte a "L’ora più buia"

Add yours

  1. Sempre Churchill diceva che noi italiani perdiamo una guerra come fosse una partita di calcio e perdiamo una partita di calcio come fosse una guerra. In questa pandemia almeno siamo in buona compagnia, perchè non vedo all’estero grandi differenze

    Piace a 1 persona

    1. Certo. C’è anche quella che dice che eravamo 45 milioni di fascisti e un attimo dopo 45 milioni di antifascisti e che lui 90 milioni di italiani non li aveva contati… però qui si sbagliava, anche se a volte diamo questa immagine di voltagabbana. Chiedere ai tedeschi…

      "Mi piace"

  2. Beh tre mesi non sono stati sufficienti in maniera evidente, ma forse i maggiori problemi nascono da questioni passate. È oggi che emergono le conseguenze di errori che hanno commesso altri, e anche se il concetto di “politica” così generico non dice molto, accomuna un po’ tutti l’incapacità o la mancanza di volontà a porvi rimedio

    "Mi piace"

    1. Vero, è strutturale e pregressa la situazione di inadeguatezza. Immagino che nei “cassetti” ci siano molti piani per affrontare determinati scenari. Questo probabilmente era assente. Penso ci siano per attacchi terroristici, attacchi chimici e chissà che altro. Tuttavia non mi risulta che nulla sia legge e che quindi in qualsiasi caso si dovrebbero aprire dibattiti infiniti. In questo caso dittature come la Cina sono più efficaci nell’affrontare questo tipo di cose. Se non obbedisci ti fanno fuori. Oppure penso al Brasile dove l’ignoranza e la povertà dei più, lasciano campo ai pochi ricchi e privilegiati con una chiara discriminazione del “valore” delle vite. Per questo dico che a noi cittadini no resta che applicare il buon senso senza star lì a criticare ogni mezzo passo del governo.

      Piace a 1 persona

  3. Tra l’altro non è un problema solo italiano.
    Anche nelle nazioni a noi più simili (UK, GER, FRA, SPA) la situazione virus è identica, con misure prese in modo tardivo, con una opposizione che si oppone a qualsiasi scelta, e con una popolazione divisa – come dici giustamente tu – in 2.
    Il fatto che nelle altre nazioni la situazione sia molto simile, mi fa pensare che non fosse davvero possibile agire diversamente. La “seconda ondata” era probabile, ma non certa: in Cina è stata minima, per dire. I virologi di tutto il mondo dicono tutto – ed il contrario di tutto – per cui certezze non ce ne sono.

    Piace a 1 persona

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

Blog su WordPress.com.

Su ↑

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: