Il cielo terso di notte, è uno dei fenomeni maggiormente evocativi, che il nostro animo possa osservare. La sua profondità, entra nelle nostre viscere e ci inquieta.
La fetta astronomica di cielo, sopra alle nostre teste, a sua volta, ci guarda e vede quello che sta accadendo in questa porzione di emisfero boreale.
Al tempo stesso, tante porzioni di cielo, lo fanno sopra ad altrettante porzioni del globo, ma è sempre la stessa sfera celeste a guardarci.
Lo fa ogni notte, in silenzio, che veda felicità o dolore, feste o tragedie e non distingue tra l’uomo ed il resto della vita e della natura, a dimostrarci quanto tutto sia relativo e insignificante, rispetto all’infinito. Rispetto all’eterno.
Ignoranza. Ignoto. Paura. Angoscia. Pianto. A volte, ho come l’impressione che l’essere umano sia solo un astrazione immateriale ed eterea, destinata a dissolversi nel nulla, quasi non fosse mai esistita. E, forse, sarebbe meglio.
Forse una stella?
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Ci ho messo un po’… la tua risposta è un ipotesi al dubbio dell’ultimo capoverso. Ho capito?
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Si esattamente…. Era una supposizione. Mi piace pensare che lassù qualcosa in fondo splenda…
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