“Panem et Circenses”

William-Trego.-La-corsa-delle-bighe-da-Ben-Hur

Vorrei tornare a sognare, vorrei tornare a illudermi. Penso al Risorgimento, alla Resistenza, piuttosto che al ’68, che hanno dato forza agli animi della gente nei momenti più bui. Persino il rock ed i concerti ci hanno fatto credere in qualcosa.

Insomma, ogni epoca ha avuto i propri miti e le proprie icone, consentendo alle varie generazioni di dare un senso all’esistenza: ma adesso, cosa sta prendendo il posto di tutto questo? Non importa a quale generazione si appartenga: per vivere bisogna guardare avanti e e ci vuole assolutamente un sogno collettivo, che dia forza, per noi e per i nostri figli. Un sogno per tutti, che non sia solo il denaro, la posizione sociale o lavorativa e che possa realizzarsi almeno un po’.

Questo sogno, ha bisogno che ognuno senta un po’ di responsabilità verso se stesso e gli altri, sia nel quotidiano che nella globalità del mondo, e passa per forza dal ridare vita al pianeta, ridare valore al tempo e all’attesa. Passa anche dal non piegarsi e proteggere la vita personale e famigliare dall’ intrusione dell’economia, che si manifesta nelle subdole forme dei rapporti di lavoro odierni e dell’influenza medianica che ha su di noi internet.

Vorrei poter lasciare un sogno a mio figlio, ma faccio così fatica ad intravedere una possibilità di farlo, che forse mi accontenterei del “Panem et Circenses” degli imperatori romani o della “Milano da bere” dell’epoca Craxi. Mio Dio… Sono tornato al qualunquista “si stava meglio, quando si stava peggio“!

3 risposte a "“Panem et Circenses”"

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  1. Anche le nuove generazioni sognano, solo che i sogni e i modelli da imitare sono forniti dalla televisione e non sono per niente edificanti… tipo sognare di diventare un “tronista” o qualcosa del genere.
    Sei diventato uno stakanovista del blog, visto che nemmeno in vacanza non perdi un colpo.

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  2. Purtroppo tutto è ciclico, come il momento del “toro” e dell'”orso” in borsa. E’ fisiologico: dopo un rialzo c’è per forza una ridiscesa. E ora siamo nella fase discendente.
    In questa fase io non mi curo del mondo (o dell’Italia) e delle sue possibilità di cavarsela, bensì guardo il mio orticello.
    Spero che le cose tirino avanti decentemente almeno fino al giorno in cui dovrò lasciare questo mondo.

    Speranza che ricominci presto la risalita? La vedo dura, molto dura. Secondo me la risalita sarà scritta sui libri di storia del prossimo secolo: dopo essere conquistati dai musulmani magari saremo liberati dai cinesi. Chissà…

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